nsile di Attualità e Tecnica Modellistica- Delta Editrice- Parma- Anno 111- N. 11 Novembre 1982 SPED. IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 111/ 70 LIRE 2500 ...
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nsile di Attualità e Tecnica Modellistica- Delta Editrice- Parma- Anno 111- N. 11 Novembre 1982 SPED . IN ABBONAMENTO POSTALE GRUPPO 111 / 70 LIRE 2500
Indice Anno 111 N. 11 Novembre 1982
North American T-28 Trojan
DIREZIONE Corrado Barbieri
di Angelo Colombo
REDAZIONE E COORDINAMENTO PauiRussell
Junkers Ju.88 di Gianpiero Piva
SEGRETERIA Luciana Vargas
Pag. 4 Pag. 17
Northrop F-5 - l parte di Pier Giorgio Citterio
Pag.34
Il Wildcat prototipo di Pietro Tonizzo
Pag.41
IDBLTAD EDITRICE
©DELTA EDITRICE s.n.c. DELTA Editrice s.n.c. Casella Postale 409 Borgo Regale, 21 • 43100 PARMA Telefono (0521) 27883 Telex 53098 PP PRI DELTA Concessionaria per la distribuzione in Italia: SO.DI.P. s.r.l. di Angelo Patuzzi, via Zuretti 25, 21125 MILANO • Via A. Serpieri 11/5, 00197 ROMA. Concessionaria per la distribuzione all'estero Messaggerie Internazionali Via Calabria 23, 20090 Fizzonasco di Pieve Emanuele (MI). Spedizione in abbonamento postale Gruppo 111/70 - Abbonamento annuale (11 numeri): Italia L. 22.200 - Estero L. 30.000 - Copie arretrate L. 2.500. l versamenti si effettuano sul conto corrente post. 00165431 intestato a Delta editrice s.n.c. di Manici M. Grazia e C., 43100 Parma. Direttore Responsabile Corrado Barbieri Pubblicazione mensile registrata presso il Tribunale di Parma in data 7 dicembre 1979 con il N. 608. l manoscritti e le fotografie anche se non pubblicati non si restituiscono. Fotocomposizione: «La Linotipo .. Parma Stampato in offset presso la Poligrafici Luigi Parma spa Bologna Abbonamenti: l'IV A è a carico dell'Editore, non detraibile dall'abbonamento. Non si rilasciano fatture (norma D.M. 28/12/72 art. 1, comma 1). Chi desidera una ricevuta separata deve aggiungere L. 500 per bollo.
In copertina: junkers ]u.BBA-4, Regia Aeronautica, Viterbo, maggio-giugno 1943 (ricostruzione ipotetica; disegno P.Mazzardi).
NORTH AME
Nell'ordine: T-288 U.S. Navy 138280, D-737 del VT-27, nel1975. In Insignia White e Int. Orange ; D sotto la semiala destra, e 73 7 sotto la sinistra, con il numero 73 7 ripetuto sotto i flaps, e, con inclinazione opposta, sul fianco destro . T-28A Fuerca Aerea Ecuadoriana 49-1545. In A ircraft Grey FS36473, e NACA in International Orange FS12197; scritta FAE sotto la semiala sinistra e sopra la destra, nelle altre due posizioni c'è l'insegna di nazionali-
tà.
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T-28A U.S . . Forest Service N131 Z. In Insignia V(bite e International Orange; quest'ultimo colore ha sempre un sottile bordo nero. Nessuna scritta sotto o sopra l'ala; pannello antiriflesso nero, e punte elica in giallo.
RICAN T -28 TROJAN di Angelo Colombo
T.28- HELLER 1172 La Heller ha riprodotto molto bene questo piccolo aereo corredandolo con ottimi interni s1a dei carrelli che dell'abitacolo; preciso nei particolctri delle gambe dei carrelli, de1 motore e del mozzo dell'elica. Le decals, ben realizzate, danno la possibilità di costruire un T-28 Fennec dell' E.A.L.A. 2/72 Sqdn. in Algeria ed un T-28D della VNAF. La Heller ha un po' ecceduto nell'incidere i pannelli di accesso sul lato sinistro della fusoliera ed ha dimenticato di includere nella scatola i pod dei cannoni che, con due razziere, costituiscono il carico bellico sub alare. Degno di nota è il tettuccio trasparente; anche se m un pezzo unico, ha delle profonde linee di ~iunzione che facilitano il taglio delle varie parti SI da poter posizionare il tettuccio aperto mettendo in rilievo l'interno dell'abitacolo. L'assemblaggio è molto semplice, il modello non richiede stuccatore; si dovrà appesantire molto il muso dell'aereo scommettendo sulla resistenza dell'esile carrello; si dovranno abbassare tutte le rivettature con della carta abrasiva e riempire, con un velo di stucco, le incisioni dei portelli di accesso. Vista la mancanza dei pod dei cannoni, salvo autocostruzione, si dovranno eliminare gli attacchi, stampati nell'ala. Tutti i T-28 nella posizione di parcheggio hanno i flap abbassati dato che i vani di appoggio dei piedi per salire e scendere dall'aereo sono sui flap; questi sono facilmente asportabili dalle due parti dell'ala con la punta di un affilato tagliabalsa; una volta incollate le due parti dei flap, i bordi superiori devono essere incollati al bordo superiore del vano nell'ala. Dettagliato il modello con i martinetti di retrazione de1 portelli dei carrelli e gli scarichi dell'elettricità statica, il lavoro può dirsi ultimato. Se si vuoi riprodurre un T-~8 B o D il discorso è diverso; si dovrà togliere la presa d'aria davanti al parabrezza stuccando ..poi il buco in maniera da far continuare la carenatura della presa d'aria rimanente. Su molti T.28 è presente una presa d'aria più piccola di quella del Fennec, una volta tolta quest'ultima, si posizionerà la minuscola carenatura, autocostruita con dello sprue sagomato, come si può notare dai disegni. Il tettuccio fornito nel kit appartiene ad un
Fennec o a un T.28 A; quelli dei T.28 B-C-D sono leggermente ma visibilmente diversi nella parte terminale. Questa differenza non può essere corretta a meno di ristaml?are il tettuccio in Vacuum-form; pertanto sara meglio dividere il tettuccio e posizionarlo aperto, almeno non darà troppo nell'occhio e, così facendo, si eviterà che, spenmentando alchimie con roghi satanici, si rimanga con un T.28 «Cabriolet)) . La ruota del carrello anteriore del T.28 B è più piccola di quella del T.28D e Fennec, si dovrà quindi ridurne la circonferenza di un millimetro circa con della carta abrasiva. Montando l'interno dell'abitacolo si dovrà tralasciare il pezzo 14 e, nel caso che il modello prescelto sia un T.28 D, si dovrà costruire la scudatura dietro ai piloti ed il collimatore. Nei T.28 dell'U.S. Navy e USAF è quasi sempre presente, sul sedile posteriore una copertura per il volo strumentale; questa «tenda)) può essere costruita con un pezzo di carta ripiegata e tagliata nella forma adatta. I T .28D hanno tre piloni alari ai quali veniva appeso un carico solitamente composto da razziere e napalm oltre all'onnipresente cannone. Sul T.28 della Heller è fornito un solo pilone per ala con un contenitore di razzi; se si vuoi costruire un T .28D nel quale i sei piloni alari sono praticamente fissi, questi dovranno essere autocostruiti ritagliandoli nella stessa forma e dimensione di quelli presenti nel kit. Per quanto riguarda i cannoni del T.28D si possono distinguere tre tipi: uno uguale a q_uello raffigurato sulla scatola della Heller pero con una canna soia, (ca!. 50) disassato sulla sinistra; uno che, fortuitamente, assomiglia all'attacco del cannone precedente stampato nell'ala. Purtroppo questi attacchi non sono nella posizione esatta e andranno rimossi; infine un pod più piccolo dei precedenti, realizzabile sagomando con una limetta un pezzo di sprue ... A questo riguardo sarà più esplicativo uno sguardo ai disegni. MONOGRAM- 1148 Il modello risale alla metà degli anni '50 e con questo si spiegano i difetti, più evidenti oggigiorno dato l'attuale livello di perfezione. Questi si possono riassumere nella mancanza di particolari (totalmente assente una qualsiasi chiusura all'interno dei vani dei carrelli) nella mancanza di
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particolari delle gambe dei carrelli retrattili; le ruote sono di spessore largamente insufficiente. Nonostante questi difetti, rimediabili, il modell o è ben riuscito, l'interno dell'abitacolo è fornito a parte, il trasparente è in due pezzi e dà l'esatta forma del tettuccio di un T.28 B, le decals sono discrete e forniscono gran parte delle stencils ed i cruscotti; i codici, riprodotti sul foglio, appartengono ad un T.28 B (n. 137707) del VA-122 NJ aell'Us Navy.
LEGENDA PANNELLO STRUMENTI l - Solo sul pannello anteriore 2- Sul T-28C 3 - Sul T-28C 4 - Solo sul pannello anteriore 5 -Solo sul pannello anteriore
COLORAZIONE:
Strumenti Sedile Cinture Pannello strumenti Consolles Pareti e pavimento abitacolo Imbottitura del sedile Cloche Tendina (copilota) Vani del carrello Gambe del carrello Portelli del carrello (interno) Motore Eliche
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nero interior gray verde scuro interior gray interior gray interior gray verde-grigio o arancio nero bianco U.S. Navy bianco lucido - USAF argento US Navy bianco lucido - USAF argento US Navy bianco lucido- USAF argento argento nero con estremità gialla o argento con estremità gialla
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T-28A della Republic of Korea Air Force L'insegna nazionale è colorata in rosso nella parte superiore e le due strisce, blu, nella parte inferiore, bordata in insignia blue ; nmanenti dettagli bianchi. Striscia sulla fusoliera bianca bordata in rosso, disegno sulla coda azzurro con stelle bianche.
T-28 A della Philippine Air Force. L'insegna nazionale è colorata in bianco, rosso e insignia blue e portata in quattro posizioni.
l
T-280 della Cambodian Air Force . Colorato in Light Aircraft Gray con tre strisce rosse sulla deriva . L'insegna nazionale è colorata in bianco , rosso e insignia blue; il cerchi o contiene una porzione rossa con il simbolo del paese bianco e tre stelle bianche. L'insegna è applicata in sei posizioni.
T-28B del 501 Sqdn dellaJASFD Il disegno sulla coda è blu con interno giallo, il numero stesso colore dell 'aereo.
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è nero, bordato nello
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T-28B appartenente all'Us Naval Test Pilot School. Sulla coda è dipinta, in nero, la silouette di uno Skyray.
DT-28B di base a Point Mugu. Colorato in blu con la deriva rosso lucido, ali e piani orizzontali giallo-lucido. Sulle ali ha dipinto due strisce in rosso lucido; sulla coda è dipinta, in nero, la silouette di un SR-71. Il numero di serie è posto a fianco della scritta «Navyn ed è bianco.
T-28B appartenente al corpo dei Marines di base a El Toro-California.
T-28B appartenente all'US Armydi base a Edwards AFB nel '75. Notare l'antenna a filo posta sul lato destro.
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T-280 USAF 0-91559. Colorato con il classico « Sea Camouflage », la scritta USAF è nera, il codice bianco. Notare l 'antenna sui piani orizzontali.
T-280 AH AF51 480. Tutti i codici bianchi; sulla coda è posto lo stemma del TAC e una striscia rossa; sulla capotta tura del motore è posto lo stemma dell 'Air Com m an d così colorato: scudo blu con strisce bianche e rosse, pugnale e ali argento lampada oro con dettagli neri, fumo bianco, bordo dello stemma oro e nero con fascetta bianca e scritta bianca bordata in oro.
T-280 TO AF SI-591 del 606th Special Operations Squadron . - Colorato in Coin Gray.
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Vista superiore e inferiore di T-288
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T-280 con camouflage
T-28A con colorazione argentea nella parte superiore e grigia nella inferiore
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3· HG3 Coin Gray 36473
2·HX
2·LX5
T-28B USAF 58228 (ex Navy 138228), usato dal 3389 Pilot Train. Sq. del3380Mainten. & Support Group, fino al 1973. In Aircraft Grey FS36473, con punta deriva nera, come la scritta USAF in fusoliera e il pannello antiriflesso; tips elica in giallo.
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Consolle destra
Cloche Consolle sinistra
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Particolare delle appendici aerodinamiche poste su entrambi i lati su vari esemplari di T-28C
Carrello anteriore
Carrello principale T-280
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Vista della tenda sul sedile posteriore
Flap abbassato con punti di appoggio dei piedi
T-288 con flap abbassati T-288 in posizione di parcheggio ancorato al suolo
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Uno dei primi T-28D impiegati in Vietnam, con colorazione grigio-argentea, notare il pod del cannone da 50 mm.
cannone 50mm.
T-28D con colorazione interamente grigia. Appesi ai piloni alari sono due contenitori al Napalm, due bombe da 500 LB. e due razziere. Notare il pod del cannone da 50 mm, diverso dai precedenti.
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T-28D
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Posizionamento dei piloni alari su T-28DIC.
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Carrello anteriore del T-288/C.
T-28C - Dettaglio della coda con gancio d'arresto.
JUNKERS JU-88A di Gianpiero Piva
ju88 A-4 della 7./KG54, basata a Bergamo alla fine del 1943; la colorazione è in 70171165, con le superfici latera -superiori sovradipinte con un «Wawe mirror" in 76 . Il timone è in bianco 21 ed ugualmente, nel codice «B3 + LR ", la L è bordata di bianco. Ogive nere con fascia gialla ; stemma di squadriglia giallo con teschio e tibie neri. (foto R. Bianchi)
Modelli esistenti Airfix 1/72: permette di costruire le varianti A-5 e 6; lo stampo è piuttosto vecchio e presenta vari difetti, soprattutto nella linea dei motori, delle ali e dei piani di coda, mentre i contorni della fusoliera sono nel complesso buoni. Ruote molto semplificate e gambe del carrello eccessivamente . sottili. Revell 1172: permette la realizzazione di un A-4, ma gli errori sono svariati e spesso irrimediabili, soprattutto la sezione dell'intera fusoliera, tror.po «magra» ed eccessivamente arrotondata. Orr1liili le bombe ed i relativi attacchi; in particolar modo «sentita» la mancanza dei freni dì picchiata. Ali, piani di coda, motori e carrelli sono abbastanza buoni, mentre le ruote sono sottodimensionate. Frog 1/72: stampo molto vecchio e linee generali errate. Esistono inoltre i seguenti modelli : UPC, Marusan e Lindberg in 1/5 8 AMT e Monogram in 1/48
Elenco delle varianti e loro caratteristiche Nel prospetto che segue verrà indicato con A l'armamento posto nef muso, con B quello sistemato nella cabina (settore posteriore e laterale) e con C l'armamento della gondola ventrale (intendendo solo le armi sparanti verso poppa). A-l: prodotta dall939. A= l x MG15 ;B = l poi, 2 x MG15 e spesso altre 2 x MGlS laterali; C= l x MG15. Ali dd' tipo corto. A-2: rrodotta dal 1940. A, Be C come nell'A-l; ali de tipo corto. A-3: prodotta dal 1940. E' un A-2 bicomando scuola, totalmente disarmata. A-4: prodotta dall940. A= l x MG15, in seguito l x MG81 e spesso anche l x MG131 o l x MG81 nel muso a destra; B= 2 x MG15, in seguito 2 x MG81; C= =l x MG15, poi l x MG81Z. Introduce i rigonfiamenti sotto i motori e le ali del tipo lungo. Alcuni velivoli adibiti alla lotta antinave hanno un cannone da 20 mm. tipo MGFF brandeggiabile, installato artigianalmente nella porzione mferiore destra del muso vetrato. A-5: prodotta dall940, prima dell'A-4. A= l o 2 x MG15; B= 2 x MGf5; C= l x MG15. E' in pratica un A-2 con ali del tipo lungo e quindi privo dei rigonfiamenti sotto i motori. A-6: prodotta dal 1940. A= disarmata oppure l x MG15; B= 2 x MG15; C= l x MG15. E' attrezzato con una lama tagliacavi che va da una
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estr~mità ala~e ~ll'alt;a, passando dinanzi al muso; P.er 1l resto Simile all A-5. Pochi esemplari costruiti.
A-7 : prodotta nel 1940, prima dell'A-4. Totalmente disarmata è un'altra variante bicomando scuola ed è basata sull' A-5. A-6/U: prodotta dal 1942/43. Pur derivando dall' A-5, è esteriormente un A-4 con la gondola ventrale eliminata. A = l x MG81 ; B = 2 x MG81. Antenne radar FuG 200 ai lati del muso e spesso due serbatoi ausiliari da 900 l (quelli del Bf 110) appesi alla radice delle ali. A-8: prodotta nel 1940 in pochi esemplari. Praticamente uguale all'A-5. A-9: prodotta dal 1940/41. E' un A-1 con attrezzature tropicali e per la sopravvivenza dell'equipaggio in ambiente desertico.
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A-10: prodotta dal 1940. Come sopra, ma basata sull' A-5. A-11: prodotta dal 1941. Come sopra, ma basata sull'A-4. Mentre la sigla A-4/Trop indica una «tropicalizzazione» effettuata sul campo , A-11 sta ad indicare l'identico procedimento eseguito però in fabbrica, in sede di catena di montaggio . A-~2: t~talment~ disarmato e privo di gondo1a, è un ulten ore variante bicomando scuola· anche i freni di picchiata vengono omessi. ' A-13 : prodotta dal 1942. Basata sull'A-4, è una vari~nte_ ot~imi~zata per l'attacco al suolo, priva di frem d1 p1cch1ata ed apparecchiature di puntamento. A = l x MG81; B = 2 x MG81· C = l x MG81~; a~la radice d~lle_ ali vengono appesi due contemton WB dotati ciascuno di 3 x MG81Z sparanti obliquamente verso il basso. A-14 : prodotta dal 1942. E' una variante specializzata antinave ; A= ,l x MG81 ; B= 2 x MG81 ; C l x MG81Z. Nella parte anteriore della gondola ventrale viene sistemato un cannone MGFF/ 20. A-15: prodotta dal 1943. A= ,l x MG81; B= 2 x MG81 ; C= gondola ventrale eliminata. Dotata di una gra_nde stiva in legno a paniere applicata sotto la fusohera. Non molti esemplari prodotti. A-16: totalmente disarmata, è una variante bicomando scuola; anche i freni di picchiata e la gondola ventrale vengono eliminati. A-17: prodotta dal 1942. E' un'altra variante specializzata antinave. A= l x MG81; B = 2 x MG81; C= gondola ventrale eliminata. Sotto le al_i due ~ttacchi PVC per il trasporto e lo sgancio d1 due s1lurì tipo L TF 5b. Sul lato destro dei muso . è pr~sente un lunpo rigonfi!lmento destinato all'alloggia~ento dell_ eqmpagg~amento per l'aggiustamento m volo de1 silun. Riassumi_amo
L
Vista inferiore del «B3 + LR ", dipinto in 65 con schema «wawe mirror" in 70. Le estremità alari sono in bianco 21 , con ripetuta, in nero, la lettera individuale L. I contenitori di spezzoni AB500 so no in 76 e le bomb e SD500 in 71. (foto R. Bianchi)
6/U, 11, 12, 13, 14, 15, 16 e 17) - armi _d_ella pos~azione_ B prive di piastre blindate (tutti 1 vehvoh dotati d1 MG15, cioè A-1, 2, 5, 8 e produzione iniziale dell'A-4) - armi della postazione B dotate di piastre blindate (tutte le varianti dotate di MG81) - 4 attacchi ETC posti alla radice delle ali (introdotti dall' A-5 in numero di due, portati poi a 4, sempre sull'A-5 e presenti su A-4, 6/ U, 9, 10, 11, 13 e 14) - 2 attacchi PVC alla radice delle ali (A-17) - due fori sui lati esterni dei motori dietro gli scarichi (A-l, 2, 3, 5, 8, 9, 10 a volte anche A-6 e 7) - due scarichi sui lati esterni dei motori dietro gli scarichi principali (A-4, 6, 7, 6/ U, 11, 12, 13, 14, 15, 16 e 17) Ricord_ia~o ~nfine che le armi reperibili nelle confezwm A1rfix e Revell sono solo del tipo MG15, quindi le MG81 ed MG81Z dovremo proVista inferiore del "3 Z + EH"; oltre alla colorazione delle superfici inferiori ~n 65, si possono osservare la parte znf erwre det motort in bianco 21 e la punteggiatura in 70 su parte delle superfici _(c_o n tutta probabilità i pannelli ~ella $on~ola motore smts t~a sono stati sostituiti dopo ~ appltcaztone della strana m tmetica). Per quanto riguarda t dettagli costruttivi, si notano la canna dell 'MGFF anteriore, la b_o_tola _di access~ aperta, i freni di picchiata autoco struttt ed t portellom della stiva bombe incisi. (foto R. Bianchi)
curarcele da altre scatole (He 111 Matchbox, Do217 Italeri ecc.). Costruiamo uno Ju 88 Sarà opportuno dire subito che la realizzazione di un buon '88 è un lavoro lungo, complesso e purtroppo anche costoso, in quanto dovremo utilizzare ben due scatole di montaggio (Airfix e Revell), più alcune altre parti recuperate, se si è fortunati, dal «magazzino» dei pezzi, oppure prelevate dal ki t dello Ju 188 Italeri. Procedendo con ordine, dovremo utilizzare la fusoliera, la gondola ventrale, gli attacchi ETC, il pianale dell'abitacolo, la paratia posteriore dello stesso, i r.ortelli del ruotino, i freni di picchiata, la cloche, Il cruscotto, gli scarichi ed il sostegno dell'antenna a filo del lùt Airfix, mentre della confezione Revell useremo le ali, i piani di coda, le gondole dei motori, le naca, i carrelli, il tettuccio, il muso vetrato ed i portelli dei carrelli stessi. Personalmente abbiamo sempre detestato queste soluzioni «miste», dato soprattutto l'elevato costo finale del modello, ma in questo caso vi assicuriamo che proprio _non è possibile alcuna altra soluzione più economica. Partendo come di consueto dall'abitacolo, sarà necessario: - autocostruire la consolle sulla sinistra del pilota con le relative leve e quadranti (tav.3 n.1) - autocostruire le due centraline elettriche sulla sinistra del f>ilota (tav.3 n.2) - modificare il cruscotto, dotandolo anche del collimatore a riflessione (tav.3 n.3) - autocostruire la pedaliera (tav.3 n.4) - autocostruire un cassone sulla destra dell'abitacolo, dotandolo dei vari strumenti (tav.3 n.5) - modificare il pianale (tav.2 n.1) - rifare il sedile del pilota, del puntatore e del radiotelegrafista (tav.2 n.2, 3 e 4) ]u88 A-14 della 1.1KG77, basataa Comiso nella primavera del 1942, codice «3Z + EH". La colorazione è in 70171165, con ogive in 70 e fascia bianca in fusoliera. Si notano le canne delle MG81, con relativa guaina in gomma e mirino. Gli alettoni ed il timone sono stati riposizionati. (foto R. Bianchi)
- aggmngere il sedile ribaltabile del puntatore (tav.2 n.5) - assottigliare l'asta della cloche - eliminare dalla paratia posteriore dell'abitacolo le radio stampate, ricostruirle ed incollarle sulla paratia stessa (tav.3 n.6) - se la variante da noi costruita è una di quelle da bombardamento puro, autocostruire l'apparecchiatura di puntamento Lofte 7C, C/D o D (tav.2 n.6) - autocostruire le cassette per i colpi delle MG81 posteriori (Tav.3 n.7) - recuperare delle MG81 da altre scatole di montaggio e montarle nelle varie posizioni, dotandole del tubo di espulsione bossoli e del relativo mirino. Uguale discorso per la MG81Z inferiore. Naturalmente, se la variante scelta è una delle prime (vedi prospetto delle versioni), andranno bene anche le MG15 delle scatole di montaggio Airfix e Revell - autocostruire un cassone di plasticard per chiudere il pozzetto del ruotino, tenendo presente che deve essere leggermente più lungo di quello del modello (tav.2 n.7) e che ugualmente i portelli del ruotino devono essere allungati. La vetratura richiede un discorso a parte, poiché noi abbiamo preferito utilizzare il tettuccio ed il muso Revell, il che ha richiesto un lavoro di adattamento piuttosto lungo, con giochi di spessori ed abbondante uso di stucco. Anche per quanto riguarda la gondola abbiamo, oltre che modificato la sua sagoma e profondità, sostituito la vetratura laterale, che, ricordiamo per inciso, è asimmetrica (tav.1 n.1), così come aboiamo realizzata aperta la botola ventrale, utilizzando quella del kit Airfix opportunamente modifi- · cata. Infine anche i pannelli trasparenti inferiori e laterali, alcuni dei quali assenti nel modello, sono stati ricostruiti. Per tutti questi dettagli rimandiamo comunque alle tavole dei disegni in scala, in quanto chiunque abbia intenzione di apportare tutte queste modifiche sarà sicuramente un modellista abbastanza esperto e quindi in possesso di proprie tecniche di lavoro. Nelle ali si renderà necessario: - segare gli alettoni e riposizionarli inclinati, avendo cura di eliminare l'aletta del trim sull'
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alettone destro (tav.1 n .2) - autocostruire il faro di atterraggio sull'ala sinistra (tav.1 n.3) - modificare il profilo delle estremità alari (tav.1 n.4) - applicare i freni di picchiata Airfix (meglio ancora autocostruirli con sprue e listelli di plasticard) (tav.2 n.8) - ridurre la distanza fra i ganci degli ETC Airfix, aggiungere mm. O, 7 5 di plasticard su entrambi i lati, risagomarli ed abbassarli (oppure usare gli ETC dello Ju188, modificandone la linea e l'altezza) (tav.1 n.5 e tav.2 n.9). - riprodurre con sprue sagomato gli attuatori dei flaps (tav.2 n.10) e quelli degli alettoni (tav.2 n.fl e tav.1 n.6), nonché quello del trim sotto l'alettone sinistro (tav. 2 n.12). Le gondole dei motori Revell richiederanno le seguenti modifiche:
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necessitano di alcune aggiunte: - il cavo dei freni - il soffietto in gomma sugli ammortizzatori (tav.1 n.16) - quattro fori su ogni forcella degli ammortizzatori stessi (tav.2 n.14). Le ruote di entrambi i modelli sono errate, per cui sarebbe meglio sostituir! e con quelle di uno J u188 Italeri oppure di un Cant Z1007 Supermodel, badando però che lo spessore di queste ultime deve passare da 6 a 5 mm e che anche il loro diametro va diminuito. Il ruotino è da sostituire, e qui ognuno potrà fare appello alla propria «banca» di pezzi di ricambio; anche il relativo parafango va autocostruito (tav.1 n.17) Per ciò che concerne il carico bellico, abbiamo scartato tanto le bombe Revell (orribili e soprattutto di un tipo inesistente nell'arsenale tedesco) quanto le Airfix (brutte copie delle PD500, usate nel complesso raramente) . Tenuto presente il tipo di missione cui erano destinati i due velivoli da noi riprodotti, per l'uno («3Z + EH», impiego antinave) abbiamo optato per due oneste se 500 provenienti dal Bf 11 O C/D Fujimi, mentre per il secondo («B3 + LR», bombardamenti notturni sui porti italiani occupati dagli Alleati) abbiamo ritenuto più adeguato un carico «misto», composto da due contenitori di spezzoni tipo AB 500 (ricavati dalla scatola dell'Ar 234 Frog/Revell) e due bombe SD 500 (J u 188 Italeri). Per quanto infine riguarda le varie antenne e simili, abbiamo, come già accennato, utilizzato il sostegno Airfix dell'antenna a filo, mentre abbiamo nfatto con sprue stirato tanto quella laterale sinistra quanto quella ventrale; anche il tubo di Pitot è stato rifatto in sprue.
- chiudere i pozzetti dei carrelli con paratie in plasticard - modificare l'inclinazione delle gondole rispetto all'ala, altrimenti, le gambe del carrello, per poter essere poste esattamente perpendicolari, obbligherebbero a dare alle ali un diedro decisamente eccessivo. - ricostruire gli scarichi, partendo da quelli Airfix ed allungandoli e tenendo presente che essi possono essere di due tipi (tav.1 n.7 e 8). Se qualcuno volesse realizzare un esemplare con scudature notturne sugli scarichi (tav.1 n.9), ricordiamo che sono aiscrete quelle del kit J u88C Revell - appiattire il rigonfiamento sotto i motori (tav. 2 n. 13) - autocostruire i flabelli intorno alle capottature (tav.1 n.10) - aggiungere due scarichi sul lato esterno dei Breve storia delle mimetizzazioni fondamentali moton (tav.1 n.ll) ; in corrispondenza di quest'ultimi, sul lato interno, andranno praticaLo Ju88 compare sulla scena del secondo conflitti due fori di diverso diametro (tav.1 n.12) to mondiale col consueto schema dei bombardieri - assottigliare i portelli del carrello e con listelli tedeschi, cioè quello in 70/71165. Ben r.resto, di plasticard nprodurre la cassonatura di allegcioè già nella fase finale della «battaglia d Inghilgenmento. terra», inizia a diffondersi la livrea m 70/71122, Eliche ed ogive di entrambe le scatole sono errate, dato che l'offensiva della Luftwaffe si è nel quindi abbtamo deciso di prelevarle dal kit dello frattempo trasformata da diurna in eminentemenJu188, che le possiede doppie. te notturna. Benché il fatto non sia purtroppo Prima di unire le ali alla fusoliera, sarà opportuno documentato fotograficamente, sembra che alcuni incidere sul ventre della stessa i quattro portelli velivoli siano stati totalmente ridipinti in nero 22. della stiva bombe e, modificando leggermente la Generalmente tanto in quest'ultimo caso quanto coda, utilizzare il timo ne Revell al posto dell' Airfix. nello schema in 70/71/22, le insegne di nazwnalità laterali ed inferiori, nonché il codice individuaNei J?iani di coda si imporranno lavori piuttosto . le (soprattutto se in colore chiaro, giallo o bianco) estest: vengono obliterate totalmente o quanto meno - segare gli equilibratori ed ingrandirli con spesspruzzate di nero, onde renderle meno visibili. sori di plasticard (tav.1 n.13) L'invasione dei Balcani, nella primavera del '41, - diminmre in conseguenza la superficie dei piani determina la comparsa, comunque non molto di coda (tav.1 n.14) e modificare la loro mdifrequente, delle Naca, ed a volte anche del timonazione rispetto all'asse longitudinale del velivolo ne, colorate in giallo 04 Le maggiori variazioni sono però destinate ad - rifare le alette del trim sugli equilibratori inevidenztarsi nel teatro di guerra mediterraneo, grandendole (tav.1 n.15) dove ben presto i velivoli del LG1 assumono una I carrelli Revell vanno nel complesso bene, ma
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livrea in 79/65 o 79/7 8 («Ll + AA»). Per operazioni notturne lo schema si trasforma spesso in 79/22, con linea di separazione dei colori all'altezza del bordo d'usc1ta alare oppure che interessa anche i lati della fusoliera compresi fra il bordo d'uscita delle ali e quello d'entrata dei piani di coda(«+ N»). Benché non molto frequenti , si osservano anche esemplari in 79/80/7 8 o 79/80/22 , con 1'80 steso a chi azze molto irregolari sul 79 di fondo delle superfici latera-superiori («L l + OK»). D' altra parte molti Ju 88 mantengono lo schema in 70/7 1165 oppure in 70/71122 anche sul fronte mediterraneo. In tutti i casi sono presenti la fascia bianca in fusoliera e spesso anche le estremità alari inferiori pure in bianco 21. ~ul fr6nte orientale lo schema tende a rim anere quello classico in 70/ 71 / 65 , tranne nel periodo invernale, in cui non è raro trovare esemplari nell'ormai consueto 21165 ; in entrambi i casi, fascia in fusoliera ed estremità alari inferiori sono in giallo 04. In questo teatro operativo, sebbene non documentati fotograficamente, sembra si siano visti anche velivoli con uno schema in un grigio chiaro difficilmente identificabile su tutte Ie superfici latera-superiori , mentre quelle inferiori restano in 65. Ugualmente non documentati fotograficamente sono gli schemi in grigio/ chiazze in bianco 21/65 e quello in 70/711wawe mirror in bianco 21/65 . Verso il 1942/43 sul fronte mediterraneo ed occidentale inizia una «rivoluzione» nella livrea mimetica di gran parte degli J u88. Originato con tutta probabllità nel Meaiterraneo, s1 diffonde l'uso di schiarire lo schema in 70/71 (a questo punto del conflitto ridiventato quello più consueto) con wawe mirror in 65, o, più frequentemente, in 76 su tutte le superfici latera-superiori.
Sembra che tale schema sia stato «inventato» dal LGl, ma ben presto anche altri reparti lo fanno proprio, anzi, nel 1943, il KG54 lo elabora, aggmngendo, allo schema sopra descritto, una decorazione a wawe mirror in 70 o 71 sulle superfici inferiori. Molti A-6/U presentano uno schema in 70/711wawe mirror 76/22, mentre, benché difficilmente identificabile nelle foto in bianco e nero, sembra ormai accertato un uso abbastanza diffuso di schemi come il 74/wawe mirror 76 sulle superfici latera-superiori, mentre quelle inferiori possono essere in 65 o 22, soprattutto sul fronte occidentale. Sempre in tale teatro operativo nel1943 / 44 non mancano esempi di velivoli in 70/71122 con superfici laterali e superiori ricoperte di macchie tonde$gianti, piuttosto piccole e sfumate, in 76. Non e mfine da escludere che i velivoli appartenenti a reparti specializzati con compiti antmave, come i KG26 e KG30, abbiano utilizzato i colori «marini» 72 e 73, anzi, almeno per il KG26, ciò è quasi certo. Colorazione degli interni e di alcuni dettagli - 02 (o 66 nelle varianti più tarde) I?er tutti gli interni dell'abitacolo e la faccia mtema dei frames del tettuccio - 02 per gli interni dei pozzetti del carrello e del ruotino, nonché per la faccia interna dei portelli del carrello stesso - 66 per tutte le apparecchiature radio, il cruscotto, le centraline elettriche ed i contenitori di nastri per mitragliatrici - metallo naturale (o 02, ma raramente) per le gambe del carrello e del ruotino
Tabella delle equivalenze dei colori
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Numero R.l.M.
Denominazione
FS 595a
02 04 21 22 65 66 70 71 72 73 74 76 78 79 80
Grau Gelb Weiss Schwarz Hellblau Schwarzgrau Schwarzgriir. Dunkelgriin Dunkelseegriin Seegrun Dunkelgrau Weissblau Himmelblau Sandgèlb Olivgrun
34159/34226 13655/33538 37780 37038 35526/35622 36076 34052 34079 ± 34092 34159 ± 36081 ± 35622 ± 35414 30219 34096
note
Humbrol
Mo-Lak
Pactra
Gloy
Airfix
(1)
HG6 MC6 34 33 HG5 HM4 HG l HG2
LG6 LC6 1M 2M LG5 LM4 LG1 LG2
IG9 IP104 Ml IGlO IM68 IG14 IG13
A343 A354 A361 A362 A342
MlO M6 M22
HF5 HG3 HG13 HG12 HG14
LF5 LG3 LR2 LU9
IF26 IG12 IR42 IV4
(1) (1) (1)
(1)
(1)
(1) (2) (3) (4)
A340 A341 A344 A345 A346 A348 A351 A349 A352
±
M22
M17
Note (1) Il colore Gloy è il più simile all'originale. (2) E' consigliabile usare il Gloy per riprodurre vernice data da poco e I'Humbrol per simulare vernice già schiarita dagli elementi atmosferici (3) variante scura; consigliabile il Gloy (4) variante verdastra
4
RLM 70 RLM 71
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l
RLM 65
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- 70 per le pale delle eliche e spesso anche per le ogive sem1·1uc1'do per 1· cereh'wm· d e11e ruote e del - nero ruotino, nonché per le guaine in gomma degli ammortizzatori. Fogli aggiuntivi di decals Sono attualmente in commercio solo due fogli di decals, che permettono di realizzare vari esemplari di J u 88A. Più precisamente si tratta del foglio Esci 1/72 n.22, dal quale possiamo ricavare: - «5K + DC» dello Stab IIIKG3, in 70/71/65 - «Ll + EH» della 1./LGl, in 79/78 - «4D + AR» della 7./KG30, in 70/71165 Ben più ricco il foglio Microscale n.l39, sempre in 1172, che contiene decals per : - «B 847» del 4° Reggimento Bombardieri ungherese, in 70/71165 - «+ FL» probabilmente della 3./KG6, con superfici superiori in 76 con macchie sfumate in 74 o 75; superfici làtero-superiori in 22 - « lH + KT» della 9./KG26, che, contrariamente alle istruzioni contenute nel foglio, è in 72/73/65, con wawe mirror in 76 sulle superfici latera-superiori - «5K + ER» della 7./KG3, con schema in grigio con chiazze bianche sulle superfici supenon e 65 su quelle inferiori - «3Z + DB» dello Stab IIKG76, in 70/71/65 - «4D + MR» della 7./KG30, in 70/71165 Bibliografia essenziale W. Green «Warplanes of the Third Reich» MacDonald & Jane's P.J.R. Moyes «Junkers Ju 88A» Aerodata International n.9- VAP U. Feist «Junkers Ju 88 m action» - Squadron/Signal n.16 H.J. Nowarra «Junkers Ju 88 A-5 and A-4» Caler Illustrated Series Profile n. 29
Dettaf{lio di un motore del «B3 + LR,, in cui si notano i flabelli autocostruiti ed in posizione aperta, i due scarichi aggiunti sul lato esterno, lo scudo smorzafiamma (prove· niente dallo ]u88C Revell) con ripetute, rozzamente, in bianco ormai in parte consunto, le ultime du e lettere del codice, ed infine la ruota (}u188 ltaleri). (foto R. Bianchi)
Altri testi consultati «Luftwaffe bombers in action>> - Squadron/Signal n.3 Koku Fan n.46 B. Philpot.J: «German bombers over England» PSIL B. Philpott «German bombers over the Med» PSL B. Philpott «German bombers over Russia» - PSL AAVV «Luftwaffe camouflage & markings» voll. l, 2 e 3 - Kookaburra AA VV «Luftwaffe painting guide» - Kookaburra K. Ries jr. «Markierungen und Tarnanstriche ... » voll. 1-4 - D. Hoffman Verlag A. Price «German bombers of WW II» vol.l Hilton Lacy Scale Models, luglio 1980 Aerei n. 111978 Mach l n. 70 e n. 142/23 Aircam Special n. S l O ed S 19
Dimensioni in millimetri delle insegne di nazionalità (l)
aereo reale 1172
fusoliera
ali superiormente
ali inferiormente
svastiche
1000/1000 13.8/13.8
9 00/ l 000/ l 000 12.5/13.8/13.8
1450/1600/1450 20.1122.2/20.1
500/800/650 6.9/11.1/9 .o
(l) nota: la prima cifra indica le dimensioni minime, la seconda quelle massime e la terza quelle più usuali.
Dimensioni in millimetri aereo reale 1172
apertura alare (l) 20000 (18370) 277.7 (255.1)
lunghezza 14400 200.0
altezza 4850 67.3
(l) nota: le misure fra parentesi si riferiscono alle varianti ad ali corte,
28
cioè A-l, 2, 3 e 9.
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NORTHROP F-5
1 parte
di Pier Giorgio Citterio
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In questa prima parte tratteremo l'F-5A, nei colori statunitensi e di alcuni paesi che l'hanno avuto in dotazione; nella II parte invece parleremo dell'F-5E. Partendo come base dalla scatola di montaggio della Italeri (Testors) in scala 1/48. Del Northop F-5A, vedremo come migliorare il kit e le modifiche che si dovranno apportare per ottenere le varie versioni. Buono nelle linee generali il nostro modello ha però molte pecche alle quali si può comunque rimediare. Notiamo subito lo sP.essore troppo grosso dei bordi alari e degli stabtlizzatori, come pure la parte posteriore deHa deriva una volta che si sono unite le due semifusoliere; a. tutto questo si può comunque rimediare con lima e carta abrasiva. Altro errore evidente sono le due piccole fessure presenti in ogni semifusoliera subito sotto la deriva troppo grosse, andranno chiuse con del plasticard e poi o si rifaranno incidendole nella giusta forma, oppure a modello ultimato e colorato si disegneranno con un pennino e del colore nero. L'interno della cabina è un «pechino spoglio»; è presente un seggiolino un po' grossolano ed il cruscotto sottoforma di decal (senza dubbio in 1148 si poteva fare molto di più). Data la scala non è possibile lasciare tutto com'è, quindi si potrà cominciare col migliorare il seggiolino tenendo come base quello contenuto nella scatola. Poi si dovrà costruire il pavimento della cabina e le due consolles laterali usando dei fogli di plasticaw. Per il pannello strumenti mi sembra buono q_uello raffigurato sul foglio delle decals, bisognera comunque ricostruire la base sulla quale verrà posizionata la decals poiché quella contenuta nel modello è errata. Anche la cloche non è compresa perciò dovrà essere costruita con dello sprue. Il
Un F-5A dell'USAF viene preparato per una missione.
tettuccio è diviso in due pezzi; la parte mobile può essere posizionata sia chiusa che aperta mediante un Sistema che non rispecchia per nulla l'originale. Quindi la cosa migliore da fare sarebbe quella di sistemare il tettuccio in posizione aperta, in modo da rendere più visibile l'interno cabina che abbiamo costruito. Bisognerà perciò riprodurre, seguendo foto e disegni la parte che sta dietro il seggiolino e che riguarda il complesso meccanismo di apertura e chiusura del tettuccio; anche di quest'ultimo andrà ricostruita la struttura interna. Passiamo ora ai carrelli: quello anteriore è un po' grossino comunque abbastanza fedele per riprodurre il carrello delle varie versioni tranne che per quelle canadese e olandese; per quel che riguarda queste due versioni invece fa gamba del carrello dovrà essere modificata. Innanzitutto si dovrà raddrizzare la parte finale dell'ammortizzatore in giù, poi andrà spostato posteriormente il ritegno dell'ammortizzatore. Bisognerà costruire anche il vano del carrello, non è possibile lasciare un buco simile. Il carrello principale invece potrà essere migliorato aggiungendo i fili dei freni e le varie tubazioni presenti nel vano carrelli usando il sistema dello sprue tirato. Vista la scala del modello per dare un tocco più realistico potremo ritagliare i flaps e metterli in posizione abbassata, come pure il timone di c9da spostarlo leggermente sulla oestra. Diamo ora uno sguardo alla differenza tra le versioni qui rappresentate. In ambito modellistico i particolari che differenziano le varie versioni sono costituiti: dalla presenza delle sonde per il
F-SA-20 Shoshi Tiger del 4503rd Tactical Fighter Squadron dell'USAF dopo il trasferimento in Viet-Nam nell'autunno 1965.
rifornimento in volo, dal carrello anteriore, dal gancio d'arresto e dal musetto per la ricognizione fotografica, il resto è uguale per tutti. Il nostro modello rappresenta una delle prime versioni dell'P-SA, non aveva quindi né gancio di arresto, né alcun tipo di sonda; il carrello è quello contenuto nella scatola. L'SRP-SA spagnolo, ridesignato CR-9, si differenzia dall'P-SA per il musetto di diversa forma dove sono contenute le macchine fotografiche; per ottenere questa versione, basterà sostituire il muso del nostro modello, tagliandolo nella giusta posizione, con il muso contenuto nella scatola di montaggio dell'P-SE della Monogram. Per la versione de1l'P-SC si dovrà costruire la sonda per il rifornimento in volo posizionata sulla parte sinistra della fusoliera; per far questo si dovrà usare il sistema dello sprue tirato a caldo. La differenza dello NP -SA olandese consiste invece nell'adozione del gancio d'arresto posizionato sotto la fusoliera in prossimità del bordo d'uscita alare; altra differenza è costituita dal carrello anteriore.
L'F-SG norvegese invece si differenzia solo per il gancio d'arresto della stessa forma di quello olanoese. E per finire il CP-SAE ricognitore fotografico canadese; la prima sostanziale differenza è costituita dal muso contenente le tre macchine fotografiche. Come abbiamo già detto si potrà usare il musetto contenuto nel kit Monogram. La seconda è la possibilità di installare la sonda per il rifornimento in volo, diversa nella forma della sonda dell'P-'SC USAP. L'ultima differenza è costituita dalla diversità del carrello anteriore.
ANNUNCIO Al PLASTIMODELLISTI Per nove giorni La Spezia diventerà la capitale del modellismo italiano. Infatti, sarà organizzata dal Comitato «Fiere Città della Spezia» l'ottava Mostra del modellismo che verrà inaugurata sabato 30 Ottobre e che chiuderà i battenti domenica 7 Novembre 1982. Per informazioni telefonare allo 0187 - 39698
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TAVOLA No1
CRUSCOTTO E CONSOLLE LATERALE DESTRA
CONSOLLE LATERALE SINISTRA
CLOCHE
SOSTITUZIONE MUSO
MUSETTO
1j~8
F-5A
TAGLIARE MUSETTO RF-5
SEGGIOLINO
EIETTABILE
36L_________________________________~
TAVOLA
N° 2
COSTRUZIONE SONDA PER
IL RIFORNIMENTO
VERSIONE
F-5 C
USAF
D
NOTARE IL PARTICOLARE DEL TETTUCCIO ED IL
SISTEMA DI
APERTURA
SONDA PER IL RIFORNIMENTO VERSIONE
CANADESE
DEL PARTICOLARE CARRELLO ANTERIORE VERSIONI OLANDESE E CANADESE
~------------------------------~37
TAVOLA No3 CARRELLO
ANTERIORE
GAMBA CARRELLO PER LE ALTRE VERSIONI
-
GAMBA CARRELLO PER LE VERSION l OLANDESE E CANADESE
,j - - - -- -- -
TETTUCCIO SISTEMAZIONE STRUTTURA INTERNA
COSTRUZIONE
GANCIO
D'ARRESTO
SCALA
1/48
VISTA DI SOTTO
a
c
VISTA DI FIANCO
38~------------------------------~
F-5A-15
FREEDOM
FIGHTER
USAF
D
METALLO NATURALE
-
ROSSO
-
NERO
-
GUN METAL
-
GRIGIO CHIARO
SRF-5A
CASA
CCR-9)
SPAGNA
D
METALLO NATURALE
ftff)J
-
NERO
fl1l1l~lllm GRIGIO CHIARO
BIANCO
-
L
H
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F- SC "SKOSHI
TIGER"
ROSSO
GUN METAL
USAF
VIET-NAM
111111111111111111
GREEN
34079
D
GRAY
[jt~~~~~~~~
GREEN
34102
[GJJ
SILVER
-
GU N M ETA L
l{!')!l!lj\j\j j'j j\~\l:j TA N
30219
35622
~--------------------------------------~39
TAVOLA
OLANDA
NF-5 A
~;1;1;1;;;;;;m DARK GREEN 34096
D
LIGHT
l !i'!~!i!i/i!~i~:! !i!i!i~J DARK GRAY
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GUN METAL
F-5G
36270
GRAY
36440
NORVEGIA
D
METALLO
-
NERO
l':::::r:::~!!! l
GIALLO
CF-5AR
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No 5
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m;jm;@Jmn GRIGIO CHIARO -
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CANADA
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ROSSO
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IL WILDCAT PROTOTIPO di Pietro T onizzo
Il 2 marzo i 936 l'U. S. Navy ordinava alla Grumman un nuovo velivolo da caccia adatto all'imbarco su portaerei e la Ditta, che poteva vantare una notevole esperienza in questo camfo, realizzava in breve tempo il prototipo XF4F- , biplano dalle riguardevoli prestazioni. Ma già nell'agosto dello stesso anno veniva chiesta la rielaborazione del progetto, rendendolo monoplano. Nacque cosìTXF4F-2: primo monoplano progettato dalla Grumman, tradiva la sua discendenza da una lunga e valida serie di biplani con la sua tozza fusoliera e con il suo carrello che si ritraeva completamente all'interno di essa anziché nelle ali. Propulso da un Pratt & Whitney R-1830-66 a 14 cilindri a doppia stella raffreddato ad aria e dotato di compressore monostadio capace di fornire 1064 CV al decollo e 912 CV in quota, questo aereo rimase allo stadio di prototipo ma diede vita all'XF4F-3 (ottenuto dalla trasformazione della stessa cellula del precedente, tanto da mantenerne il Serial Number 0383) che tra le altre innovazioni presentava un motore dotato di compressore a due stadi, montato per la prima volta su un caccia di serie. Benché le autorità sembrassero preferirgli almeno inizialmente il similare Brewster Buffalo, il Wildcat si dirno strò più robusto ed efficiente e nonostante fosse senza dubbio aerodinamicamente inferiore al formidabile Zero giapponese, si rivelò un avversario coriaceo opponendosi validamente al caccia Mitsubishi.
XF4F-3 a terra.
Nei primi due anni di guerra il «Gatto Selvatico» fu il caccia standard imbarcato dell'U.S . Navy e come tale fu un protagonista della guerra sui mari (lo impiegò anche la Fleet Air Arm britannica col nome di Martlet), ma una curiosità degna di essere ricordata è costituita dal fatto che lo Sqd. 805 della FAA equipaggiato con velivoli di questo tipo operò per un certo tempo da basi Ierrestri nel deserto africano! Passando al modello, notiamo che tutti i kits in commercio rappresentano la versione di serie F4F-4, che si differenziava notevolmente dal prototip.o soprattu"tto per quanto riguarda gli impennL~ggib. . h . , l ., eia orazwne c e presentiamo non e tra e pm facili, e qualche super-pignolo potrà notare che non è «completa»; ma una volta realizzata offre un modello che nella sua visibile differenza da quello «come-da-scatola» rende merito al lavoro svolto; inoltre ognuno potrà fare riferimento ad altre fonti in suo possesso per completare le indicazioni offerte da questo articolo ed aggiungere maggiori dettagli. Precisiamo ad onore del merito che lo spunto per questo articolo ci è stato dato dall'elaborazione effettuata alcuni anni fa dall'amico Massimo Pedrina di Padova. Egli è partito dal kit Revell in scala 1/72, ma riteniamo che lo stesso lavoro si possa compiere sul kit Airfix; decisamente da scartare il mini- Revell in scala 11144 (troppo
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XF4F-2
Antenna con angolazione di 50°
Il filo va dipinto in Silver
HB-14 lsolatore
lsolatore
XF4F-2 Nome prototipo in Nero su ambo i lati
0383 Numero di immatricolazione in Nero su ambo i lati
US. NA VY ambo i lati
l n Nero su
Pezzo da montarsi sui timoni orizzontali ~
::::;::!.l Luci alari verde
r icavabile dallo Hampden Impennaggio verticale - - vecchio profilo del direzionale del Blenheim
In Nero opaco
parte asportabile
- • - vecchio profilo Blenheim
- - Nuovo
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piccolo per una qualsiasi modifica d'effetto) e il Monogram in scala 1/48 (che avrebbe bisogno di un lavoro più completo e preciso). La modifica più impegnativa è logicamente quella relativa agli impennaggi, poiché come abbiamo notato la coda del prototipo era completamente diversa da quella che sarà la coda dei velivoli di serie. Dopo aver assemblato la fusoliera è necessario tagliar via la parte terminale (seguendo la linea A nel disegno) e sostituirla con un blocchetto di balsa (possibilmente di una certa durezza) che dovrà venir sagomato opportunamente allo scopo di realizzare Il nuovo troncone di coda con il quale la lunghezza della fusoliera dovrà risultare leggermente aumentata rispetto al kit ori~inale . Per avere un maggior piano d'appo~gio per l incollaggio del blocchetto di balsa potra risultare utile innestare nella fusoliera un tondello opportunamente limato. Fatto questo, occorre realizzare i timoni: Pedrina ha usato gli impennaggi del Bl enheim (kit Airfix in 1172) ma nulla vieta di usare altre soluzioni sfruttando eventuali «residui>> dalle giuste dimensioni a disposizione. Il disegno fa
Il secondo prototipo XF4F-2.
riferimento a come tagliare gli impennaggi del Blenheim; naturalmente dopo averli assemblati eone pezzi a sé. Una volta ottenuti i num·i timoni, occorre logicamente sistemare con stucco e carta abrasiva i bordi d'entrata e d'uscita, eliminare la bullonatura e tutte le linee di connessione e di separazione fra le parti mobili e quelle fisse, ed incidere le nuove linee (seguendo gli schemi) ; posizionati ed incollati i timoni sul terminale di balsa, oisognerà infine raccordare opportunamente il tutto lavorando ancora di lima e stucco. Un lavoro come dicevamo non facile, che certo non siamo riusciti con queste poche righe a spiegare appieno, e che consigliamo solo ai modelhsti già dotati di una certa esperienza. Proseguendo il lavoro sulla fusoliera, occorre annullare o tturandole tutte le linee incise della capottatura-motore e quindi creare incidendola Ancora l'F4F-3, in volo.
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ex-novo la giusta connessione fra capottatura e cellula (fare riferimento a disegni e fotografie). l fori per le mitragliatrici potranno essere realizzati usando un piccofo trapano, e si potrà procedere al dettaglio inserendo le canne delle armi e gli sportellini 'rettangolari di raffreddamento (dimenSIOni circa 3 x 4 mm in scala 1/72, inclinati di circa 3 5°). Infine bisogna modellare con un pezzetto di balsa e stucco una presa d'aria da collocare in fusoliera subito dopo la capotta-motore a sinistra rispetto l'asse di simmetria, eliminare l'antenna stampata assieme alla fusoliera e sostituirla con una ricavata da un pezzetto di plastica (ad esempi~ Bellona misura l?e~ia),, :=tlta 12. m~. e che andra mcollata con un'mchnaiwne di 50 verso sinistra sul lato sinistro della fusoliera - allineata alla mitragliatrice -ad l cm. dal parabrezza. Volendo, ci sarebbe ancora da modificare leggermente il mozzo dell'elica tripala (più corto e meno tondeggiante) e il ruotino di coda (dal disegno simile a quello fornito dal kit, ma con la ruota più vicina alla carenatura). Quasi dimenticavamo : per garantire al pilota una migliore visibilità verso il basso, inizialmente erano presenti in fusoliera, sotto le ali, due «finestre» trasparenti su ciascun lato (poi ridotte ad una per parte ed infine scomparse del tutto) per cm chi volesse
realizzarle dovrà tagliare tali aperture e richiuderle con plastica trasparente (lavoro questo che conviene fare all'inizio, prima di «chiudere» la fusoliera, poiché è meglio procedere dall'interno della stessa). Infine, le ali: fondamentalmente il disegno è identico, salvo le estremità che bisognerà quindi sagomare opportunamente dopo aver incollato le semiali e pnma di assemblarle alla fusoliera. Ulteriore aggmnta, un tubo Pitot sull'ala sinistra, facilmente ottenibile da sprue stirato. La colorazione non presenta problemi: il modello va completamente dipinto in argento (Chrome Silver X-II della Pactra o Airframe Silver HB.12 della Humbrol o equivalenti); le scritte U.S. Navy in fusoliera (a piccole lettere subito prima del timone, spostate verso il basso), 0383 sulla deriva fissa a XF4F-2 su quella mobile (allineate) sono tutte in nero; le insegne di nazionalità, del vecchio tipo col disco rosso entro la stella, e di grandi dimensioni, sono presenti solo sulle ali, sia sopra che sotto; non esiste pannello antiriflesso mentre la parte dell'ala ad Immediato contatto con la fusoliera (walk way) è in nero opaco. Da ricordare che questo aereo non aveva le ali riP.iegabil~, come d'altronde non le ebbero le pnme sene.
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