La Geena.
Spiegazione catechetica di Pinin
La Valle presso la sorgente di Roghe è un luogo dove si sono proclamati alcuni re (da controllare nella Scr...
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La Geena.
Spiegazione catechetica di Pinin
La Valle presso la sorgente di Roghe è un luogo dove si sono proclamati alcuni re (da controllare nella Scrittura), ma è più nota perché qui si conciavano le pelli, avveniva la lavatura e la tintura dei panni, lavoravano artigiani vasai, come in Ger 18,1 (poi s. Paolo), e altre attività maleodoranti, per cui nel tempo divenne un luogo immondo, non kasher, da evitare. Nella valle maledetta gli ebrei localizzarono ogni tradimento della fede, per dire traditore si usava identificare il traditore come proveniente da questa valle. Gli scrittori apocalittici vi ambientarono l’inferno. Sulla linea dei grandi profeti anche Gesù uso il termine Geena come simbolo dell’inferno. Al tempo di Gesù il luogo era diventato la discarica della città (per questo vi si apriva la porta del Letame-Dun Gate) il luogo che continuamente bruciava tutti i rifiuti esprimeva la maledizione, qui vivevano i lebbrosi allontanati dal consorzio civile. L’uso dei vangeli è molto chiaro nel riferire la Geena a luogo maledetto e di dannazione, di castigo eterno (leggiamo Mt 5.29) anche s. Giacomo mette in guardia contro la maldicenza, la fiamma che esce dalla bocca maldicente è figlia del fuoco della Geena. I problemi della comunità nascono proprio dal parlare male dell'altro.
L’Apocalisse si rifà nel descrivere lo stagno di fuoco all’immagine della Geena (Ap 19.20). Il versante detto Monte del castigo … è caratterizzato da molte grotte sepolcrali, risalenti a tempi antichi, alcuni dei Gebusei. Le tombe di epoca ellenistica si presentano con una anticamera, sono internamente decorate. In epoca cristiana molte furono usate dai monaci eremiti, cosi ci testimonia l’Anonimo piacentino (IV sec). In epoca successiva furono utilizzate come abitazioni, ingrandendone l’entrata. Qui si trova anche il convento greco ortodosso di s.Onofrio (1874), Pafnuzio ci racconta la vita del santo, solitario, dall’aspetto terribile, con barba e capelli tanto lungo da coprire il corpo. Nel convento sono venerate due grotte particolari, una usata dal santo, e la seconda detta Ritiro degli Apostoli dove secondo un’altra tradizione si sarebbero rifugiati gli apostoli di cui parliamo sempre per il sepolcro sotto casa Mamre, ritirati dall’arresto di Gesù fino al giorno della risurrezione. In un’altra sono raccolte alla rinfusa molte ossa dei monaci. Qui vicino sono anche visibili i resti di una costruzione forse crociata riferibile alla localizzazione del Campo di Sangue o Akeldama, dove Giuda si è suicidato dopo il tradimento (At 1.19 e Mt 27.3) qui il campo del vasaio. In epoca crociata era gestito dall’ordine cavalleresco degli ospitalieri che ne avevano fatto un cimitero con fosse comuni dove potevano essere seppelliti i pellegrini che morivano qui a Gerusalemme, poveri e stranieri.
Il luogo è interessante perché ci fa conoscere una realtà profonda e fondamentale per l’uomo. Ognuno di noi ha vissuto momenti duri, di Inferno, di angosce profonde, di terrori, di paure, di peccati, quando sei nel peccato sei in una terra di maledizioni, li ti ricordi di tutta la tua vita che è un disastro. Venendo a scrutare su questo è interessante, come per Giuda, una figura molto vera, perché dopo che ha commesso il tradimento è abbandonato da tutti, cosi il Demonio dopo che hai peccato ti passa il conto, e il conto è sempre la tua distruzione, ti abbandona alle conseguenze. Il Vangelo parla di “un dentro” e “un fuori”. Dentro la Chiesa e fuori il Mondo dove c’è pianto e stridore di denti, perché nel mondo non c’è misericordia non c’è perdono, tu magari ti lamenti della Comunità… va bene vai, vai nel mondo! E vedi che li c’è egoismo, ognuno calpesta l’altro, non c’è misericordia non c’è perdono, li c’è pianto e stridore di denti. Per questo la liturgia orientale e tutti i Padri della Chiesa parlano di Gesù Cristo come filantropo, come amico dell’uomo, il cristiano ha un amico, ha Gesù Cristo, questo è importante, stare in intimità con Lui.
Scrutatio: tutta la Lettera di Giacomo interamente.